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al testo di Giovanni Rossato
La condizione umana
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Troppo poco o troppo, mai niente in troppi per il senso dell’uno. Seduto a guardare la luce sul balcone e le luci della strada specchi che rimandano una sola parte e specchi che non riflettono una terra sotto i piedi e un cielo sopra i capelli guardare da dentro e guardare da fuori oppure non guardare gli alberi stanno zitti paesaggio che non ascolta osservate il focolare c’è un freddo di indifferenza anche la benzina finirà conviene stare fermi ascoltare anche se non basta qualcuno pulirà il pavimento poi e tutto sarà stato inutile. 23 settembre 2019
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Ferdinando Giordano
- 30/09/2019 09:53:00
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Annotando le distanze si fa il conto dei silenzi. Bella lettura in bella scrittura. Grazie, sempre.
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Salvatore Pizzo
- 26/09/2019 02:59:00
[ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]
Dun nichilismo che lascia devastati, ma come si può non esser nichilisti, quando questo vivere appare sempre più gioco accecante di riflessi che, alla fine, acceca e zittisce? Fluviale investe e trascina, a valle stuzzicando riflessioni. Ciao
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Franca Colozzo
- 24/09/2019
[ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]
Tutto sembra inutile, eppure tutto ha un senso. Lambiccarsi la mente non ci aiuta a vivere bene, anzi ci danneggia. Perdersi per ritrovarsi nella natura senza pensare al fuggevole tempo, questo ci fa star bene. Lautunno, sottinteso nella tua poesia, con il suo strascico di caduche foglie porta a riflessioni tristi sulla fine ineluttabile di noi creature effimere sospese tra lessere e il divenire. Per adesso ci accontentiamo di andare a dormire. Buona notte.
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